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GIULIANA, SCATTO ITALIANO E IL MONDO A DUE RUOTE


Scatto Italiano, un nome che racchiude al suo interno un vero e proprio mondo a due ruote. Tutto nasce da una grande passione per le biciclette artigianali classiche e a scatto fisso che porta un gruppo di giovani talenti a creare un nuovo marchio di biciclette Made in Italy che, giorno dopo giorno, conquista sempre più persone dentro e fuori ai confini nazionali.

Un brand sicuramente nuovo, ma dal fascino di un cantastorie: la possibilità di personalizzare i prodotti attraverso un configuratore permette ad ognuno di raccontare se stesso in ogni sua singola parte, dal telaio alle ruote, dal sellino ai cerchi, per non parlare di una allure decisamente vintage.

Qualità, stile e unicità sono le parole chiave alla base del loro lavoro, che li porta a crescere continuamente in una fucina di idee nuove e originali – come la creazione del brevetto di una linea di clutch che si agganciano al telaio, dando vita al perfetto connubio tra funzionalità ed estetica, e che mi sono divertita ad abbinare a prodotti di make up. Una vera urban girl usa la bici, ma è sempre truccata! 🙂

C’è solo un posto a Milano dove potrete ammirare da vicino e toccare con mano una vera Scatto Italiano e le sue clutch: Mad Zone, via Brera 2.

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Scatto Italiano: un nome, un programma. Raccontaci il punto zero di questa avventura.
 Il nome Scatto italiano rappresenta in pieno la nostra filosofia e storia. La storia di 2 giovani designer (Pietro Nicola Coletta e Giuseppe Gurrado) che 3 anni fa alla soglia dei 30 anni decidono di mettersi in gioco realizzando qualcosa di unico e che li rappresentasse simbolo della loro cura da progettisti e il gusto grafico che si rispecchia nel sito come nei prodotti. A questo si è aggiunta la passione di entrambi i soci per le biciclette riscoprendo le artigianalità del settore ciclistico italiano, che vivono ogni giorno la competizione delle produzioni industriali cinesi. La filosofia di Scatto Italiano è appunto quella di realizzare un prodotto 100% Made in Italy che parte dal lavoro dei designer e si concretizza attraverso le mani esperte degli artigiani  con quel tocco di originalità e unicità che solo un prodotto fatto a mano può regalare.

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Quanto tempo di studio e analisi del progetto hai dedicato all’idea, prima del grande lancio?
Il progetto ha richiesto più di un anno di tempo prima del lancio in cui Pietro e Giuseppe si sono occupati della progettazione del telaio studiando lo stile delle bici anni ’70, dei manubri in legno per la prima volta realizzati 100% in noce americano senza anima in metallo all’interno e della grafica del sito che, nel corso di questi 3 anni, ha già avuto due restyling in occasione del lancio della linea di biciclette preconfigurate ispirate alle auto d’epoca Ferrari e Alfa Romeo. Oggi siamo in procinto di rilasciare il terzo aggiornamento con l’evoluzione del configuratore in 3D.

Anche la ricerca degli artigiani che avrebbero collaborato al progetto non è stata facile, soprattutto perché avrebbero dovuto rispettare i nostri canoni di perfezione e di sperimentazione e la nostra voglia di metterci costantemente in gioco, offrendo ai nostri clienti qualità e unicità. Questo ci ha spinto a festeggiare il nostro 3° anno di attività introducendo un terzo socio nella nostra società che potesse contribuire con la sua creatività allo sviluppo del reparto accessori. Con Lucrezia Pascale è nata la nostra Clutch da bicicletta, brevettata per la sua unicità come prima borsa che si aggancia al telaio con un magnete interno (schermato per non smagnetizzare le carte) e dotato di ganci regolabili in base all’ampiezza del telaio su cui la si usa.

Anche la realizzazione della Clutch ha richiesto un’intensa ricerca progettuale con prototipi realizzati a mano prima, e realizzativa poi mirata a trovare i tessuti – senza però trovarne inizialmente uno che rispecchiasse l’unicità che volevamo dare al nostro prodotto. Allora i nostri designer hanno direttamente disegnato una texture che rispecchiasse Scatto Italiano, realizzata poi a Milano da un’azienda di filati e tessuti e rifinita da un artigiano sempre milanese – dopo una lunga e non semplice ricerca di collaboratori.

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Quanto è difficile bilanciare la tua carriera in azienda con quella da imprenditrice?
Nel mio caso non mi definirei una imprenditrice in quanto i veri imprenditori sono Pietro, Giuseppe e Lucrezia, che oltre ad investire il 100% del loro tempo, investono anche i loro risparmi in questa attività. Quello che nel mio piccolo posso fare è cercare di portare all’attenzione di un sempre più vasto pubblico Scatto Italiano per non rendere vani tutti i sacrifici che comporta mandare avanti un’azienda.

Il mio ruolo è quello quindi di vivere la mia attività lavorativa da impiegata durante il giorno e vestire i panni della Marketing & Communication Manager di sera, utilizzando il mio tempo libero per preparare comunicati stampa, ingaggiare nuovi partner, costruire la relazione con i giornalisti, monitorare eventi di interesse per i nostri prodotti e per il nostro target, analizzare il ritorno delle attività che gestiamo e far sfruttare al massimo il minimo investimento. Non è facile soprattutto quando la vita da impiegata diventa intensa, e quando torni a casa non hai certo la forza di riaprire il PC e passarci davanti le nottate… ma nulla è paragonabile alla rinunce e ai sacrifici che Pietro, Giuseppe e Lucrezia fanno tutti i giorni per Scatto Italiano.

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Il successo di cui vai più orgogliosa.
I successi di cui vado orgogliosa sono due. Il primo riguarda il lancio di Scatto Italiano: attraverso la mia abilità da PR senza alcun supporto di un ufficio stampa, sono riuscita a far parlare di noi a Repubblica, Sole24ore, Corriere della sera e diversi blogger del mondo fashion.

Il secondo successo non è mio personale ma di tutto il team Scatto Italiano, di alcuni amici collaboratori e un gruppo di ragazzi che come noi hanno investito nel progetto degli skateboard di bamboo (Wafer). L’anno scorso durante il Salone del mobile abbiamo deciso di organizzare la nostra esposizione con il tema dell’alchimia, abbiamo cercato una location che rispecchiasse il tema in un ex laboratorio chimico. L’abbiamo allestita recuperando strumenti chimici e realizzando un logo ad hoc, una cartella stampa chiusa con la cera lacca, bici, borse e skate sospesi nell’aria, un sito ad hoc per raccontare le nostra identità.

Tutto questo ha colpito un visitatore membro del German Design Award e siamo stati candidati come miglior rappresentazione della Brand Identity, vincendo poi a Febbraio il Germano Design Award 2016.

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Parla direttamente alle donne che ci leggono, e che hanno un sogno.
Quello che nessuno deve dimenticare è che il successo non arriva dall’oggi al domani, ma si costruisce con i sacrifici, con le rinunce, con l’impegno e la costanza. Non bisogna spaventarsi delle difficoltà, dei piccoli fallimenti o errori che aiutano a crescere e migliorarsi, mai scoraggiarsi ma credere sempre in sé stessi. Non è facile mettersi in gioco e lottare con la burocrazia che forse è quella che più mette a dura prova la pazienza, ma se l’idea è quella giusta il successo arriverà, bisogna perseverare e non accettare compromessi. Le delusioni sono sempre dietro l’angolo, ma anche quelle servono a rafforzare il desiderio di portare avanti le proprie idee. Meglio investire il proprio tempo in qualcosa che ci piace e ci rende felici che vivere di inerzia quello che con semplicità ci viene offerto.

Ve ne siete innamorati, vero?

Adesso tocca a me, con i consigli su come abbinare il vostro make up alle clutch che sicuramente avete già acquistato durante la lettura di questo articolo. 🙂

Olive Green

Electric Blue

Trafiic Orange

www.scattoitaliano.it


2 risposte a “GIULIANA, SCATTO ITALIANO E IL MONDO A DUE RUOTE”

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